Vento sulla Giudecca


I venti i venti spogliano le navi
e discendono al freddo
e sono morti.

Chi li spiegherà nel rigoglio
delle accese partenze
ove squilla più forte più forte il mare
e l’antenna sventola il mattino?

Tutta donna tutta forte tutto amore
ed è rossa la mela, giallo il pane
della Pasqua d’aprile…
Ed eri calda
ed eri il sole, mattone su mattone,
oltre quel muro la campagna il cielo.

Alfonso Gatto (1909-1976)

Alfonso Gatto diresse, insieme a Vasco Pratolini, la rivista ermetica Campo di Marte (1938-39).
In questa poesia fa emergere un ricordo d’amore che ancora regala un breve attimo d’intensa passione. I colori violenti (rossa la mela, giallo il pane) sono una metafora di forte vitalità.

L’arpa


Sulla terra non c’è un’arpa che possa
vibrare in sintonia coi miei pensieri:
è la notte che scende solitaria,
è il vento che si strugge di lamento,
fra le piante sussurra e dentro l’aria
parole di mestizia e di tormento.
Insieme intonano uno strano canto
vano timore ed insensata pena.
Sedevo in solitudine cantavo
arie antiche struggenti e melodiose;
erano quelle note dolorose
e anche il mio cuore si bagnò di pianto.
Ad asciugar le lacrime mi volsi
e per caso il mio sguardo incontrò il cielo:
freddo e grigio mi parve, plumbeo velo.

Di Charlotte Brontë
(Tratta da Anne, Charlotte, Emily Brontë, Poesie, Milano, Oscar Mondadori, edizione 2004)