Mansfield Park

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Tratto dall’Introduzione di Pietro Citati a Ragione e sentimento di Jane Austen, edizione Superbur Classici, Milano, 2002. Accennando al personaggio di Fanny in Mansfield Park, Citati scrive:

“Con una specie di ossessione, Fanny ama la grande casa patrizia dove è stata educata: l’armonia, la quiete, la gravità di Mansfield Park. Difende l’ordine e il decoro del mondo aristocratico, mentre quasi tutti i nobili cugini peccano contro le sue leggi.
Così proprio lei, la reietta, l’esclusa, diventa la sacerdotessa che salva quel mondo dalla rovina in cui la Austen lo vedeva precipitare. Tutto deve restare così, come un tempio consacrato, in eterno.
La Austen non condivide l’angosciosa devozione di Fanny per l’aristocrazia e il decoro. Ma certo sentì in se stessa, in un angolo delle sue immense profondità di creatrice, quella sofferenza, quella tristezza, quella passività, quel terribile silenzio, e il desiderio che nulla, mai, muti nell’universo”.

Senza titolo (III)

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Il sole è tramontato la lunga onda dell’erba
oscilla tetramente al vento della sera
e l’uccello ha lasciato la vecchia pietra grigia
e ha cercato il caldo rifugio di un nido

Nel solitario orizzonte che mi circonda
non vedo immagini non odo alcun suono
se non il soffio del vento lontano
che sospira sul mare d’erica.
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Di Emily Bronte (1818-1848). La poesia è senza punteggiatura. Tratta da
Anne, Charlotte, Emily Bronte, Poesie, a cura di Silvio Raffo, traduzione di Silvio Raffo e Anna Luisa Zazo, Milano, Oscar Mondadori, 2004
(la foto è tratta dal sito http://www.daltramontoallalba.it/paranormale/blackshuck.htm)