Sulla terra non c’è un’arpa che possa
vibrare in sintonia coi miei pensieri:
è la notte che scende solitaria,
è il vento che si strugge di lamento,
fra le piante sussurra e dentro l’aria
parole di mestizia e di tormento.
Insieme intonano uno strano canto
vano timore ed insensata pena.
Sedevo in solitudine cantavo
arie antiche struggenti e melodiose;
erano quelle note dolorose
e anche il mio cuore si bagnò di pianto.
Ad asciugar le lacrime mi volsi
e per caso il mio sguardo incontrò il cielo:
freddo e grigio mi parve, plumbeo velo.
Di Charlotte Brontë
(Tratta da Anne, Charlotte, Emily Brontë, Poesie, Milano, Oscar Mondadori, edizione 2004)
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