La bambina che va sotto gli alberi
non ha che il peso della sua treccia,
un fil di canto in gola.
Canta sola
e salta per la strada; ché non sa
che mai bene più grande non avrà
di quel po’ d’oro vivo per le spalle,
di quella gioia in gola.
A noi che non abbiamo
altra felicità che di parole,
e non l’acceso fiocco e non la molta
speranza che fa grosso a quella il cuore,
se non è troppo chiedere, sia tolta
prima la vita di quel solo bene.
Camillo Sbarbaro
Scritta nel 1932, la lirica esalta la poesia intendendola come un bene altissimo, infanzia perenne o purezza dell’anima, qui simboleggiata dalla bambina.
la bambina che sotto gli alberi
non ha che il peso della sua treccia
un fil di canto in gola.
canta sola
e salta per la strada ;
che non sa
che mai piu bene grande non avrà
di quel po’ d’oro vivo per le spalle,
di quella gioia in gola.
a noi che non abbiamo
altra felicità che di parole ,
e non l’acceso fiocco e non la molta
speranza che fa grosso a quella il cuore ,
se non e troppo chiedere , sia tolta
prima la bvita di quel solo bene
la bambina che vasotto gli alberi