Neve


Neve che turbini in alto ed avvolgi
le cose di un tacito manto,
una creatura di pianto
vedo per te sorridere; un baleno
d’allegrezza che il mesto viso illumini,
e agli occhi miei come un tesoro scopri.
Neve che cadi dall’alto e noi copri,
coprici ancora, all’infinito. Imbianca
la città con le case e con le chiese,
il porto con le navi; le distese
dei mari, i prati agghiaccia; della Terra
fa, tu augusta e pudica, un astro spento,
una gran pace di morte. E che tale
essa rimanga un tempo interminato,
un lungo volgere d’evi.
Il risveglio,
pensa il risveglio – noi due soli – in tanto
squallore.
In cielo
gli angeli con le trombe, in cuore acute
dilaceranti nostalgie, ridesti
vaghi ricordi, e piangere d’amore.

Umberto Saba (1883-1957)

Il lacerante e tormentato amore per la vita: il desiderio di annullamento e di morte e, nello stesso tempo, il rifiuto di esso.
(La foto è stata scattata da me lo scorso dicembre)

Era notte sulle montagne


Era notte sulle montagne
la neve giaceva alta e profonda
ruscelli e cascate e fontane
affondavano nell’ombra

Da tempo l’inerme pastore
ha sepolte laggiù le sue pecore
che nel dolce tempo d’estate
custodiva con tenera cura

Non più ora gaio custode
lungo sentieri noti da tempo
solo sgomento straniero
rimane sulla brughiera sconfinata

di Emily Brontë
(Tratta da Anne, Charlotte, Emily Brontë, Poesie, Milano, Oscar Mondadori, edizione del 2004)

Poesia (senza titolo)

foto_neve_16.jpg
La notte si addensa intorno a me
selvaggio e gelido soffia il vento
ma una magia implacabile mi ha vinto
e non posso non posso fuggire.

Alberi giganteschi piegano
i rami spogli gravi di neve
veloce la tempesta si fa vicina
pure non posso fuggire

Nuvole e nuvole su di me
deserti e deserti ai miei piedi
nessun terrore potrà allontanarmi
non voglio non posso fuggire.
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di Emily Bronte (1818-1848)
(Tratta da Anne, Charlotte, Emily Bronte, Poesie, a cura di Silvio Raffo, Milano, Oscar Mondadori, 2004)